Lithea al Salone del Mobile 25
Lithea prosegue il suo percorso di sperimentazione con i materiali lapidei più nobili della tradizione italiana e in particolare siciliana, terra dell’azienda
I rivestimenti di Lithea non sono solo l’espressione di pietre e marmi preziosi ma raccontano anche storie, sono veicoli di memorie, con l’intento di rappresentare tutto il patrimonio artistico, storico, paesaggistico della Sicilia: un continuo viaggio attraverso il Mediterraneo, con i suoi luoghi, popoli e miti, per tradurre segni antichi in codici attuali che diventano opere uniche. Lithea rafforza la propria identità attraverso nuove collaborazioni per arricchire il raffinato catalogo che ha raccolto negli anni la visione di diversi progettisti come Martinelli Venezia, Elena Salmistraro, Michele De Lucchi, Pierluigi Piu, Marella Ferrera, Astrid Luglio, Philippe Nigro, Marco Piva, Mario Scairato. Nella collezione Pattern Tessili Elena Salmistraro descrive quattro tramature, che prendono una nuova forma attraverso il sapiente intreccio di marmi e pietre, generando un contrasto affascinante tra la morbidezza visiva del tessuto e la solidità della materia. La tessitura torna come ispirazione anche della preziosa
superficie Mógoro di Pierluigi Piu, che riproduce i motivi tipici della tradizione sarda lavorando la pietra con incisioni nelle quali si innestano sottili profili metallici di ottone, rame o bronzo. In Motus Animi di Egidio Panzera l’ambiente bagno acquista nuovi significati che si traducono in una superficie complessa e dinamica, a rappresentare un insieme di emozioni. Egidio Panzera presenta anche la collezione bagno Bisolo, che racconta il gradino di pietra tipico del-
le case siciliane nei borghi sul mare: non solo soglia di passaggio ma piccolo palcoscenico di storie e relazioni.
Il bisolo diventa così un unico volume lapideo su cui si collocano gli elementi che rispondono alle diverse funzioni. La materia, nelle sue varie accezioni, è la protagonista delle pareti disegnate da Fabio Fazio: in 40Quattro il contrasto tra la struttura ritmica della quadrettatura e la fluidità degli elementi in rilievo trasmette un impatto scultoreo; Inclusioni evoca il fenomeno geologico dell’inclusione e disegna una superficie plissettata che ricorda il movimento delle colate vulcaniche. Martinelli Venezia reinterpreta le maioliche a vela, icona della Sicilia, scegliendo un materiale completamente diverso: la superficie Vela di pietra è scolpita sulla pietra lavica dell’Etna con incisioni di linee oblique e intrecci geometrici che catturano la luce e la modulano in chiaroscuri vibranti. Il pannello Vello d’Oro di Daniel Eltner è composto da moduli, caratterizzati da due curve concave e convesse, infinitamente combinabili. La forma simboleggia la doppia ascia minoica di Creta, richiamando le dune modellate dal vento e dal ritmo delle onde tipiche dell’isola.