Ho.Re.Ca. Oltre i limiti dell’estetica
Nel mondo contract le prestazioni e le caratteristiche tecniche dei materiali sono fondamentali e sempre più spesso legate a una grande libertà espressiva
L’acronimo Ho.Re.Ca è stato coniato diversi anni fa per definire un insieme di spazi ricettivi estremamente importanti dal punto di vista estetico e tecnico: Hotel Restaurant, Catering. Queste tre tipologie rappresentano la maggior parte delle realizzazioni non residenziali (escluso il mondo ufficio), situazioni in cui la scelta dei materiali è subordinata a precise e spesso stringenti caratteristiche tecniche, ma soprattutto spazi in cui è possibile per il progettista esprimere al massimo la propria visione dell’architettura e dell’interior.
Sono spazi dove nella maggior parte dei casi si possono superare quei limiti virtuali di budget, di scala, dove si può sperimentare e innovare, dove si possono trovare nuovi format e studi che orientano la produzione delle diverse componenti anche per il settore residenziale.
Fino a qualche anno fa presso le maggiori manifestazioni fieristiche nazionali e internazionali, interi padiglioni erano dedicati a questa ricerca dei format espressivi. Fiere come Abitare il Tempo, Sia, Tecnhotel, Host, proponevano mostre e installazioni che avevano l’obiettivo di esplorare nuove forme di socialità e ospitalità, in cui l’estro del designer e del progettista portava una nuova interpretazione di funzioni, confort e accoglienza.
Purtroppo molte di queste manifestazioni hanno abbandonato questi progetti di ricerca (o non esistono più), ma ancora oggi in alcune di esse troviamo questi spazi di ricerca che offrono sempre nuove interpretazioni di trend e concept che dalla “carta” spesso trovano spazio anche nella realtà.
Facciamo innanzitutto una piccola premessa. Ricerca e sperimentazione riguardano quasi sempre realtà di livello alto o medio alto, i boutique hotel o i ristoranti stellati per intenderci, perché al confort e al servizio che normalmente ci si aspetta in queste strutture si vuole dare anche un’immagine precisa e caratterizzante, rendendo unico non solo l’ambiente dal punto di vista architettonico, ma anche l’esperienza che il cliente deve provare. Come in molti settori queste strutture sono la minoranza di quanto esiste e di quanto viene realizzato ogni anno a livello mondiale, ma rappresentano quel punto di massima espressione a cui tutti guardiamo e in qualche modo tentiamo di arrivare. Non a caso anche in strutture minori o meno rinomate, si tende ad andare a riproporre (in scala minore) quanto in questi progetti si può esprimere ai massimi livelli, magari raccogliendo giusto alcuni concetti, in altri casi utilizzando materiali e finiture che permettono anche con budget limitati di offrire un’esperienza emozionale e confortevole.
Uno degli aspetti fondamentali per questo tipo di progetti è il branding. Parliamo di strutture che vogliono lasciare un ricordo positivo nel cliente, quindi confort, servizio e piacere sono al centro dell’attenzione, ma sono anche realtà commerciali, e l’immagine deve diventare un’esperienza emotiva che rimanda subito a un nome, al brand, lo identifica e lo definisce. Questo in pratica si traduce in palette di colori e materiali che rimandano subito al marchio (esempio classico il rosso Coca Cola o il rosso Ferrari), e quindi necessitano di poter intervenire su superfici, arredi e finiture in modo personalizzato. Riprodurre un logo, un segno grafico, sulla biancheria di una camera o gli asciugamani, su una tovaglia o su un gadget, aiuta a mantenere vivo il ricordo dell’esperienza, a volte portandosi a casa un ricordo tangibile di un soggiorno o di una cena. Ma non si tratta solo di questo. Brandizzare significa poter applicare un concept di comunicazione a tutto l’ambiente, intervenendo su tutti gli elementi e porteli coordinare. Soprattutto in strutture ricettive si può intervenire su superfici inusuali come pavimenti, pareti e soffitti, magari interpretando in chiave moderna e contemporanea le opere d’arte classiche, o creando rimandi visivi immediati al luogo, alla città, al territorio. O come in molti casi avviene dando un carattere unico a ogni stanza, così che ogni soggiorno successivo nella stessa struttura possa diventare un’esperienza unica.
Come dicevamo all’inizio in questa tipologia di ambienti le restrizioni e le richieste di prestazioni dei materiali sono molto più stringenti di quanto avviene nel residenziale. Superfici (come ad esempio pavimenti o rivestimenti) che devono resistere a un traffico certamente superiore rispetto a quello domestico, o che devono proporre caratteristiche che ne permettano una veloce e facile manutenzione, resistenza alle macchie (ad esempio per la parte tessile), pur mantenendo una piacevolezza al tatto nel tempo.
Resistenza al fuoco e solidità dei colori (vale a dire colori che non sbiadiscono nel tempo se esposti ai raggi solari o sottoposti a lavaggi frequenti) sono caratteristiche imprescindibili e obbligatorie.
Inoltre, soprattutto negli ultimi anni, ci si orienta sempre di più verso una filosofia ambientale che prevede riciclo e riuso. Abbiamo superato la fase più “modaiola” dell’approccio green per approdare a una consapevolezza reale dell’importanza dell’uso delle risorse responsabile e proiettato al futuro. Ecco quindi sempre più evidente l’uso di materiali di riciclo e riciclabili a fine vita, utilizzo più attento delle risorse energetiche e approvvigionamento da fonti rinnovabili (utilizzando sistemi di schermatura che limitano l’utilizzo di energia di condizionamento e danno maggiore confort), materiali naturali senza trattamenti chimici e finiture sempre più a basso impatto ambientale.
Fortunatamente il mondo della produzione che fornisce quanto architetti e committenti richiedono non solo segue questi trend e orientamenti di scelta consapevole, ma spesso li anticipa, facendo ricerca continua e proponendo sempre nuove possibilità di intervento, ampliando la gamma di risorse a disposizione ma soprattutto portando a superare limiti tecnici ed estetici per garantire massima libertà espressiva alla creatività.
Trend e materiali, ma anche prodotti, concept e nuove prospettive di utilizzo dei materiali con funzioni integrate (ad esempio termoarredi a infrarossi e tessili che filtrano l’aria) che ritroviamo spesso nei programmi di formazione e informazione proposti da Decor Lab, il laboratorio della decorazione di via Tortona 37 a Milano. Consultate il sito e seguite i social per restare aggiornati sui diversi temi che vengono affrontati con un taglio di analisi e ricerca non commerciale, ma per dare una visione sulle nuove prospettive e possibilità oggi a disposizione dei progettisti.