L’acustica assume un ruolo sempre più importante per definire il comfort di un ambiente e grazie alle tecnologie di decorazione digitale diventa una preziosa risorsa per i progettisti

Fonte: Giovanardi

Ambienti belli e confortevoli. È questo l’obiettivo di designer, progettisti e arredatori quando iniziano a ragionare su un progetto di un ambiente, che sia uno spazio residenziale o un locale pubblico. Non sempre però il risultato finale è all’altezza delle aspettative, e non ci riferiamo all’estetica (che comunque ha una valutazione soggettiva). Il confort di uno spazio deriva dalla sua fruibilità, dalle dotazioni di servizio e tecnica (clima interno, qualità della luce e dell’aria), e sempre più importante benessere acustico. Ma cosa significa? Credo sia capitato a molti di frequentare ristoranti, bar, e avere difficoltà a parlare con le persone sedute al nostro stesso tavolo. E non per la musica troppo alta (beh, anche per quello, ma il rimedio è banalmente abbassare il volume), ma per un brusio fastidioso che sovrasta le nostre voci. E più il brusio è intenso più ci porta ad alzare la voce, e di conseguenza aumenta anche questo sottofondo fastidioso. Questo perché in un ambiente chiuso le onde sonore rimbalzano sulle diverse superfici e provocano una sorta di effetto eco che rende meno nitida la comprensione del suono e, mischiandosi agli altri rumori della stanza, creano un fastidioso rumore di fondo.
Sono ormai diversi anni che le aziende si stanno impegnando a proporre soluzioni semplici ed efficaci per ovviare a questo problema, e in parte il Covid-19 ha dato un nuovo stimolo alla correzione acustica degli ambienti, non solo pubblici ma anche privato, essendoci trovati sempre più spesso a utilizzare i nostri spazi personali anche per lavoro.

Fonte: Coverd

Per comprendere meglio i problemi, e quindi anche le diverse soluzioni, dobbiamo fare una piccola parentesi sulla fisica del suono. Senza la presunzione di essere dei tecnici esperti, cerchiamo di definire alcuni concetti basilari, in modo semplice e chiaro, avvalendoci di un ben più completo intervento compiuto dall’architetto Giuseppe Noventa di F.lli Giovanardi in un recente workshop dedicato all’acustica organizzato da Decor Lab.

Innanzitutto: ciò che chiamiamo suono è una pressione d’aria che produce degli effetti sul nostro orecchio che vengono trasmessi al cervello. Sono 2 i parametri che ci consentono di valutare e misurare i suoni(rumori):

Fonte: Isolmant

Quando si parla di acustica riguardo ad un immobile, si possono intendere due tipi di intervento: Fonoisolamento e Fonoassorbimento. Il primo riguarda sostanzialmente il non permettere di propagare il suono da un ambiente all’altro, il secondo invece si prefigge di assorbire il riverbero all’interno di un ambiente per migliorarne il confort acustico, ed è su questo secondo aspetto che vogliamo concentrarci in questa sede
L’assorbimento acustico è il fenomeno di attenuazione delle riflessioni del suono che interessa i corpi e le pareti presenti in un ambiente, e riguarda lo stesso ambiente ove è attiva la sorgente sonora.
Questa definizione indica anche un elemento importante e spesso trascurato: tutte le superfici, in funzione del materiale e del posizionamento all’interno di un ambiente, riflettono le onde sonore e contribuiscono a rendere meno confortevole l’ambiente. Quindi, in fase di studio e di calcolo delle misure atte a ridurre il riverbero, è necessario tenere in considerazione anche questo parametro. Senza entrare nel merito specifico, diciamo che ci sono diversi metodi di calcolo dei tempi di riverbero (Tr), vale a dire il tempo necessario perché il livello sonoro si abbassi di 60dB dopo l’arresto della sorgente sonora. E naturalmente sono disponibili i parametri relativi ai diversi materiali normalmente utilizzati in architettura.

Grazie a questi dati, alle formule di calcolo e all’attenta progettazione dei materiali fonoassorbenti e al loro corretto posizionamento, possiamo intervenire per abbassare il tempo di riverbero e dunque ottenere diversi vantaggi:

Fonte: Fonolab

Ma, in pratica, come si abbassa il tempo di riverbero? In linea di principio per “spezzare” le onde sonore normalmente vengono realizzate delle camere d’aria dietro le superfici, per permettere che l’onda non venga riflessa direttamente nell’ambiente ma venga “intrappolata” nella camera d’aria. Dove questo non è possibile, la soluzione è quella di “rompere” la superficie riflettente con materiali assorbenti (normalmente tessili) o intervenendo sulla planarità della superfice, quindi attraverso un calcolo specifico si possono devirare le onde e impedirne la propagazione nell’ambiente (i non più giovani ricorderanno come gli imballi delle uova venivano usati per isolare le pareti delle camerette, metodo empirico ma funzionale spiegabile proprio con questo concetto di superficie irregolare).
La cosa più interessante da sottolineare, è che per ottenere un ottimo confort acustico non serve rivestire o ricoprire completamente le superfici di un ambiente, ma bastano degli interventi mirati che spesso non occupano neanche un terzo delle superfici disponibili. Come sempre, il consiglio è quello di affidarsi a un consulente specializzato per definire un progetto di intervento e selezionare la giusta soluzione, individuando il prodotto più idoneo e la soluzione più performante.
Tutto questo naturalmente non riguarda solo le pareti, ma anche soffitti, pavimentazioni e partizioni interne. E in questo senso oggi il mercato offre una gamma di soluzioni veramente ampia e diversificata, con il valore aggiunto della possibilità di personalizzazione e di decorazione tramite stampa digitale. Unica accortezza, utilizzare le tecnologie e gli inchiostri idonei, in modo da non alterare le caratteristiche tecniche dei materiali utilizzati.

absgroupsrl.itcoverd.itfonolab.it – giovanardi.comisolmant.comstsisolamenti.com

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