Cambio di prospettive e attenzione a come il settore si evolve, offrendo un’analisi concreta sulle possibilità di ampliare il proprio business a stampatori e decoratori digitali.

Il tessile, moda o arredamento, è sicuramente uno dei settori più interessanti per lo sviluppo della stampa digitale

Ne abbiamo iniziato a parlare lo scorso autunno. Può, lo stampatore digitale, diventare decoratore e seguire nuovi mercati e target in modo professionale e soprattutto redditizio? Una domanda che aveva una risposta decisamente positiva, un grasso SI!, ma che implicava anche una serie di riflessioni su modalità, problematiche, atteggiamenti e forza economica.
Ne avevamo iniziato a parlare in autunno, dicevo, ed era uno dei temi che attraverso Decor Lab stavamo mettendo a fuoco per questa primavera 2020 che, purtroppo, ha rimescolato le carte in tavola. Covid, pandemia, lockdown, settori fermi e difficoltà economiche hanno dato al settore nuove priorità, nuovi obiettivi, o forse nuove speranze. Come in tutte le crisi (scusate il discorso darwiniano) oltre ai problemi e alle difficoltà oggettive nascono anche nuove opportunità. La selezione naturale porta a una ridefinizione degli standard in cui sono il più forte sopravvive, o nel nostro caso, chi ha già una base solida e imprenditoriale nella gestione della sua impresa. Difficile generalizzare, certo, ci sono settori che questa crisi la hanno subita senza poter far nulla, dipendendo in modo assurdo dai sostegni di governi ed enti, senza alternative reali. Chi lavora con fiere, eventi, mostre, si è trovato da un giorno all’altro con il nulla, a dover far fronte a dipendenti e fornitori con le proprie forze e quasi nulla come supporto dallo stato. Ma soprattutto vede ancora oggi un ritardo drammatico nel prendere decisioni, dare indicazioni precise sulla ripresa e sulla gestione di manifestazioni ed esposizioni, e doversi confrontare con un clima ancora di paura e di diffidenza da parte del pubblico, vero motore di questi eventi (la fiera la faccio anche in settembre, ma chi verrà a visitarla?).
Qualcuno si è adattato, ha cambiato buttandosi sulle soluzioni anti-covid, producendo o distribuendo mascherine, separatori in plexiglass, colonnine per guanti e disinfettanti. Paliativi, che già oggi, a fine luglio, non sono più la soluzione per recuperare lavoro e fatturato.
In altri casi, invece, il blocco ha causato ritardi, riduzioni, ma non così drammatici ed estremi, e ha consentito di poter affrontare il momento con buone prospettive (recenti studi, ad esempio, mostrano come lo smart working abbia mostrato le difficoltà di gestire casa e lavoro negli stessi spazi, e i primi a ripartire sono stati proprio operatori e imprese che intervengono sugli ambienti domestici per renderli più smart, più ibridi, più in grado di gestire diverse funzioni con privacy e comodità.
Comunque, non volevamo fare un’analisi del momento che tutti conosciamo fin troppo bene, ma sottolineare come, negli ultimi mesi, molti imprenditori abbiano iniziato a ripensare alla propria attività e ricercare nuove possibilità di fare business. In questo senso il lockdown ha accelerato un processo che era già iniziato, ne ha forzato tempi e ricerca di soluzioni.
Di come lo stampatore potesse ampliare il proprio business, dicevamo, avevamo iniziato a riflettere già lo scorso autunno, ma anche noi in questi mesi abbiamo potuto/dovuto comprendere meglio e velocemente come, perché e con quali investimenti. Abbiamo sentito moli operatori, professionisti, imprese artigiane e industrie, e quindi iniziato a delineare un quadro sempre più chiaro di cosa serve, di cosa è possibile fare, ma soprattutto del perché.

Visioni nasce con l’obiettivo di trasmettere allo stampatore esperienze e consigli su come sfruttare al meglio il proprio know-how e metterlo a disposizione di nuovi target di utenza. E lo avevamo pensato come grande evento di confronto, in cui presentare case history di successo, ma anche esperienze non andate a buon fine, per ipotizzare anche sviluppi futuri dei diversi mercati e nel contempo trasferire un messaggio chiaro: la tecnologia oggi permette di approcciare ogni settore, ma bisogna ripensare la propria azienda per essere veramente partner e protagonista di questi nuovi mercati. In effetti, ancora oggi, il taglio rimane questo, anche se l’emergenza ha portato a ripensare tempi e modi, non più processi graduali che nel corso di 3-5 anni possono aprire nuove prospettive di business, ma decisioni da prendere velocemente per essere pronti e veramente preparati nel giro di qualche mese, massimo un anno.

I sistemi digitali offrono un range di lavorazioni e di finiture uniche e flessibili per rendere unico ogni progetto di decorazione

Visioni si terrà in autunno, e vedrà una formula ibrida di trasmissione di contenuti e idee, basate su esperienze, testimonianze, analisi di marketing e sviluppi tecnologici, Incontri rivolti a stampatori e operatori, ma con una finestra anche per toccare direttamente un target importante come quello di designer, architetti e progettisti, fautori delle scelte e delle tendenze per quanto riguarda il mondo dell’interior decoration, sicuramente uno dei settori di maggiore interesse e potenzialità per le applicazioni di stampa digitale. Quindi non solo convegni e dibattiti, lezioni e analisi, ma anche esposizione di soluzioni, concrete e toccabili con mano, per capire che il digitale è un servizio ma può essere anche un prodotto.

In realtà questo concetto è stato alla base di Decor Lab negli ultimi tre anni, un mix di trasmissione di cultura del prodotto e di formazione con soluzioni, idee e sperimentazioni di applicazioni, andando a contaminare sempre nuovi target di utenti che spaziano dalla moda all’industria, dall’arredamento alla gestione di eventi.
Visioni riprende questi concetti e li amplifica nelle sue componenti più tecniche, parlando di certificazioni, materiali, trattamenti, e li completa con un’informazione reale su strategie, Business model, comunicazione, linguaggio e prospettive di ritorno. Non basta più dire con la mia stampante posso fare la carta da parati, e aspettare che qualcuno te la chieda. Se vuoi fare carte da parati dovrai creare una collezione, perché l’on-demand non funziona senza partire da qualcosa di tangibile e di mostrabile, dovrai comunicare con un nuovo target, con un nuovo linguaggio, dovrai quindi avere personale formato per dialogare con designer e architetti, capire le tendenze e anticiparle, programmare un nuovo modo di proporre il prodotto o il servizio, quindi avendo dei modelli di business che potrebbero implicare cambi strutturali nell’azienda e investimenti da fare su esposizioni, showroom e media diversi da quelli abituali (e lo stampatore di solito non comunica granchè).

E fino qui si tratta di un’evoluzione di quanto Visioni voleva essere fin dall’inizio.
Ma poi, proprio parlando con i protagonisti del mondo della stampa digitale a tutti i livelli, dai produttori ai distributori, dagli artigiani alle piccole e medie industrie, e incrociando il loro pensiero e la loro “visione” con quella di progettisti, organizzatori di venti e operatori del fashion e del design, sono iniziate a maturare nuove prospettive, nuovi temi, nuove idee.
Abbiamo creato alcuni tavoli di lavoro che stanno analizzando, sviluppando e delineando le soluzioni su alcuni macro temi che nelle prossime settimane daranno vita a nuovi input di sviluppo e nuove proposte.
Vediamo, in estrema sintesi, su cosa ci stiamo confrontando a livello di argomenti, temi e nuove idee.

Interior Decoration, un settore che offre moltissime potenzialità di sviluppo per il digitale, giocando su coordinazione e disegni on demand

BANCA DATI IMMAGINI
Reperire dati adatti per la stampa non è sempre facile. Finchè si tratta di pattern o grafiche vettoriali ci si può ancora arrivare. Ma quando parliamo di immagini diventa difficile trovare le alte risoluzioni per i grandi formati.
Potremmo immaginare di convogliare su una piattaforma opere esclusive di designer, fumettisti, artisti, grafici a disposizione per stampatori ma anche per altri target di utenza con necessità decorative. Pensabile sarebbe una piattaforma comune o anche una white label adattabile per singole aziende interessate alla condivisione.

CULTURA MATERIALI
La cultura del materiale diventa un fattore importante. Molti stampatori hanno una conoscenza approfondita delle tecnologie, degli inchiostri e dei supporti utilizzati normalmente nella comunicazione visiva. Tuttavia questa conoscenza non copre veramente tutto il range dei materiali richiesti e usati normalmente ad esempio nel mondo dell’interior, o del fashion, ma soprattutto non hanno idea di quali siano le caratteristiche e le certificazioni che necessitano alcuni settori specifici. Cultura dei materiali non significa solo conoscere e capire come la stampa può essere un elemento di nobilitazione del materiale, ma anche comprenderne le caratteristiche uniche e trovare soluzioni nuove e originali da proporre al mercato. Difficilmente un designer o architetto accetterà un legno in cui la stampa cancella o mitiga la caratteristica unica del materiale, la sua tattilità, ma può apprezzare la possibilità di intervenire in modo personale su una superficie senza alterarne estetica e prestazioni. Per gli operatori la conoscenza sulle varie forme di decorazione può essere determinante per aprire nuovi mercati.
Per l’industria diventa interessante venendo a contatto con soluzioni decorative per il materiale da loro prodotto.

DA STAMPATORE E IMPRENDITORE
Come in tutte le crisi, le problematiche legate a un calo di fatturato e alle difficoltà finanziare mettono in luce le debolezze del sistema stampatori, costituito da alcune medie e grandi realtà, ma soprattutto da una moltitudine di piccole imprese familiari o artigianali. Capire cosa costa una stampa, quali sono i margini operativi e quali quelli reali, come costruire un modello di business, elaborare una strategia di marketing e come comunicare sono argomenti spesso trascurati dagli operatori più “deboli” ma sono fondamentali per una base di sviluppo dell’attività imprenditoriale, soprattutto se legata alla ricerca di nuovi sbocchi di mercato. Conoscere le dinamiche di un nuovo mercato, capire chi sono gli interlocutori e soprattutto comprendere che linguaggio usare sono elementi determinanti per capire potenzialità e possibilità di ritorno di un investimento.

E POI?
Non è tutto qui. Alcuni argomenti e temi verranno rivelati nelle prossime settimane. Non si tratta di fare i preziosi, ma di avere un quadro preciso e operativo di proposte che siano fattibili, non semplici ipotesi. In questo momento serve concretezza, avere i piedi per terra e trasformare le idee in qualcosa che sia veramente un vantaggio per tutto il settore, e non solo per chi ha forza e risorse. Serve collaborazione, per questo vi chiediamo di aiutarci a capire meglio cosa e come il settore, il vostro settore, può e deve cambiare, a breve come a medio e lungo termine. Scriveteci, telefonateci, veniteci a trovare a Decor Lab, solo con il confronto e la condivisione potremo rialzare la testa e dare una nuova prospettiva di sviluppo.

Gc/ki6

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