Ricerca, innovazione e strategie chiare

Paola Mortara, CEO di Fenix Digital Group

Grazie a Paola Mortara, CEO di Fenix Digital Group, facciamo una serie di riflessioni sul mondo della stampa digitale e sulle direzioni di sviluppo del mercato.
Come si evolve il mercato della stampa digitale, ma soprattutto come si evolvono le aziende di stampa per servire le nuove richieste di un mercato sempre più ampio e diversificato, che richiede specializzazione, servizio e consulenza? Lo abbiamo chiesto a Paola Mortara, CEO di Fenix Digital Group, durante un incontro tenuto all’interno di DecorLab.

Facciamo un breve punto sul mercato attuale della stampa digitale…

Paola Mortara – La manifestazione Viscom Italia è il punto fermo, ogni anno, del mercato di riferimento, e ne rappresenta in parte la realtà, con sempre maggiore interesse verso nuovi ambiti di applicazione e di sviluppo di tecnologie e inchiostri. In Fenix Digital Group abbiamo fatto la scelta precisa di non seguire la tecnologia a solvente: per noi la stampa digitale oggi significa Latex o UV, infatti, abbiamo abbandonato il solvente già nel 2014. La tendenza è quella di andare verso soluzioni quanto più possibile ecosostenibili. Negli ultimi anni i nostri fornitori hanno orientato lo sviluppo delle loro soluzioni tecnologiche al fine di migliorare le applicazioni verticali e “green”. swissQprint, ad esempio, ha presentato a FESPA 2019 una nuova gamma d’inchiostri certificati Greenguard Gold, a testimonianza di quanto appena detto, i leader di mercato, stanno investendo in questa direzione. Vediamo una verticalizzazione delle applicazioni sempre maggiore, partendo dai sistemi esistenti ma sfruttando sempre di più inchiostri speciali. Questo almeno per quanto riguarda i sistemi di stampa digitale inkjet UV, che rappresentano per Fenix Digital Group l’80% del fatturato. Offriamo al mercato la possibilità di scegliere, in funzione dell’applicazione da realizzare, tra diversi inchiostri con caratteristiche di adesione specifiche in modo da poter ampliare sempre di più il campo applicativo. La tecnologia, ormai, ha raggiunto livelli qualitativi molto importanti, tutti i sistemi di stampa stampano bene. Il mercato richiede sempre di più la possibilità di fare applicazioni che fino a pochi anni fa neanche ci saremmo sognati di andare a sperimentare. Oggi, infatti, gran parte del nostro lavoro è quello di sperimentare inchiostri per soddisfare le esigenze applicative dei clienti, che sono sempre più ampie, perché finalmente, dopo 20 anni che ne parliamo, stiamo veramente andando a toccare il mondo dell’industria, un po’ per l’esigenza dell’industria di ridurre i lotti, un po’ per l’esigenza di avere prodotti sempre più diversi, di qualità, personalizzabili; un po’ perché la tecnologia e gli inchiostri vanno in questa direzione e supportano questa sperimentazione.
Le demo classiche dello stampatore della comunicazione visiva sono oggi una parte veramente minima della nostra attività: siamo impegnati sulla ricerca di soluzioni originali e uniche, e quindi si vanno a testare e sperimentare non solo l’applicazione dell’inchiostro su nuovi materiali ma anche tutta la parte di trattamento pre e post stampa.
Fenix Digital Group ha scelto di puntare molto sull’UV, perché offre possibilità, flessibilità e produttività che altre tecnologie oggi non consentono. Un altro esempio è la stampa tridimensionale di parati, senza PVC, proposta da Veika, cioè la possibilità di dare valore aggiunto a un prodotto specifico: siamo in una fase interessante, con una sperimentazione e creazione sempre maggiore di nuove applicazioni e alla ricerca di un aumento della produttività, per rendere questo sistema ancora più performante e produttivo. Shima Seiki, invece, sta portando sul mercato nuovi inchiostri che offrono una visione sempre più ampia per offrire proprio un ampliamento degli effetti e delle possibilità decorative anche in settori diversi da quelli della Comunicazione Visiva.

Quali sono i settori più interessati a queste nuove possibilità offerte dalla stampa digitale?

Lo sviluppo di sistemi e configurazioni adatte alla produzione industriale è uno dei target principali

Paola Mortara – Il mondo industriale è sicuramente sempre interessato a trovare applicazioni nuove per allargare l’offerta e aumentare la marginalità. Abbiamo richieste dai settori più disparati. Abbiamo un progetto di automazione per un cliente che stampa le lame delle seghe circolari: sono applicazioni che arrivano direttamente dal mercato, a cui probabilmente non avremmo mai pensato. Stiamo lavorando tantissimo con chi stampa per la moda, ma non con i sistemi DTG per t-shirt, ma con una serie di applicazioni di UV su materiali innovativi per il mondo fashion. Il mondo industriale ci chiede sempre più spesso di testare e ricercare la migliore adesione possibile degli inchiostri su una gamma di materiali assolutamente nuova per il mondo della stampa digitale, per applicazioni diverse da quelle classiche a cui siamo abituati. Spesso testiamo materiali di cui non ci viene comunicata la composizione, e senza sapere a quale applicazione è destinato. Altro settore interessante è quello dello sport, che sta sperimentando l’applicazione della stampa su materiali tecnici ad altissime prestazioni, dalle tute per la formula uno alle biciclette. Anche il mondo dell’arte si sta avvicinando al digitale: grazie ai sistemi di riproduzione tattile, fino a spessori significativi, possiamo riprodurre opere artistiche molto fedeli e dunque con la possibilità di aprire un nuovo mercato. Questo tipo di ricerca, spesso con criteri di riservatezza molto elevati, ha di fatto modificato anche la nostra struttura e il nostro modo di lavorare: il nostro showroom (il Fenix PrintLab di Settimo Milanese) non è una semplice area demo, è un laboratorio che permette di lavorare in modo riservato su diversi progetti in parallelo, e anche a livello di preparazione i nostri tecnici hanno acquisito nuove competenze che vengono poi riversate nelle diverse attività di test e sperimentazione.

Quindi un rapporto di consulenza tecnica per il cliente…

Paola Mortara – Esattamente. In questo tipo di attività assumiamo il ruolo di consulente tecnico, il partner tecnologico che il mercato e l’industria oggi richiede. Siamo il centro di sperimentazione su innovazione e applicazione di nuovi prodotti. Abbiamo, naturalmente, contratti di riservatezza molto rigidi, ma sono competenze che permettono anche a noi di crescere in questo senso. In Fenix Digital Group abbiamo scelto di non distribuire materiali e supporti di stampa, ma di concentrarci sulla tecnologia e sulle possibilità di applicazione, affiancando anche un’attività di consulenza sui diversi aspetti di marketing, di finanziamento, di organizzazione di impresa. Questo sempre in funzione della nostra volontà di non essere solo un fornitore di tecnologie, ma un partner tecnologico a 360 gradi per il cliente che vuole sviluppare la propria azienda e comprendere le strategie e le formule più adatte a realizzare la sua visione, il suo business. Un aspetto veramente fondamentale, soprattutto per quei clienti stampatori del mondo visual communication che sono alla ricerca di nuove espansioni nel marketing e della marginalità. Con loro creiamo un progetto concreto, che parte dalla scelta della migliore tecnologia alla sua configurazione per sviluppare mercati specifici e ampliabile nel tempo, uscendo dalla competizione del prezzo al metro quadrato. È un progetto che ci permette di essere al fianco dei nostri clienti nel tempo, innestando un processo di fidelizzazione basato sulla fiducia e sullo sviluppo costante delle possibilità di mercato che il nostro cliente approccia.

Parliamo del mondo dell’interior decoration, e del rapporto tra stampatori e progettisti. È un rapporto che funziona? Come?

Paola Mortara – Dipende molto da azienda, ad azienda. Abbiamo casi di progettisti che assistono insieme ai tecnici ai test e alle demo di applicazione, come altri casi in cui lo stampatore opera una selezione di proposte che vengono poi presentate al progettista. Ci sono molti stampatori che conoscono il mercato molto bene, e quindi si fanno una loro idea sui prodotti da proporre e fanno quindi una selezione. In altri casi, ancora minoritari ma comunque in crescita, in questo processo viene coinvolto il creativo, che quindi partecipa alla selezione dei prodotti da offrire al mercato, soprattutto per valutare le nuove applicazioni (come ad esempio il parato 3D e senza PVC) e fissare dei parametri importanti che poi determinano prezzo di vendita e canali. Certo, anche in questo senso il progettista spesso non ha la conoscenza tecnica della tecnologia e della sua applicazione, quindi questo tipo di collaborazione offre anche al professionista una conoscenza più specifica delle possibilità e permette di superare ancora una diffidenza di massima su durata, prestazioni e sostenibilità.

C’è una trasformazione in atto presso gli stampatori per approcciare il mercato dell’interior?

Paola Mortara – I nostri clienti si stanno orientando in questa direzione, cercando di tradurre il nostro mondo per diversi settori specifici. Fanno formazione, sperimentazione, acquisiscono competenze specifiche e linguaggi per creare sinergie e partnership con i propri clienti. Sicuramente le aziende che stampano hanno interesse a creare un trait d’union verso l’architetto e il mondo dei creativi, e hanno sia le competenze tecniche che la possibilità di gestire al meglio gli iter progettuali e di definizione del prodotto. Per approcciare il mondo della decorazione d’interni serve cambiare la logica di approccio al mercato: non si tratta più di vendere “tot” metri quadrati di stampa, ma di sviluppare un progetto e un processo creativo che si adatta alle specificità del cliente. Questi stampatori hanno una cultura di base che si amplia, di giorno, in giorno, trasferendola anche al mondo degli applicatori. Spesso una delle problematiche più delicate da risolvere, se parliamo di sperimentazione e di processi innovativi, riguarda chi applica o posa il materiale che deve necessariamente acquisire una competenza specifica, che va oltre la semplice applicazione di una carta da parati in un appartamento; chi vuole entrare e soprattutto “restare” con merito in questo settore deve anche affrontare questo tema e offrire soluzioni di qualità.

Tessile e digitale. Crescita e in che direzione?

Il Lab interno allo showroom di Fenix DG dove si testano e sviluppano le applicazioni di stampa

Paola Mortara – Noi lavoriamo a piano fisso e con inchiostri che richiedono una grande preparazione tecnica, quindi non abbiamo impianti roll-to-roll adatti alla stampa di tessile arredamento. I nostri prodotti sono adatti a prodotti particolari, speciali, piccole produzioni di altissimo livello (dai capi per le sfilate alla prototipazione). Pur non essendo nel settore tessile di alta produzione vediamo comunque che si tratta di un mercato in crescita, ma richiede tecnologie che noi per scelta abbiamo scelto di non seguire. Dal FESPA 2019 con l’arrivo anche in Europa delle rivoluzionarie HP Stitch, Fenix Digital Group è stata selezionata da HP come partner di riferimento nel mondo della stampa sublimatica con tecnologia termica. Quindi oltre al mondo del fashion puro (con le soluzioni Shima Seiki), abbiamo ora una soluzione inedita per gli stampatori che vogliono una marcia in più nella produzione di soft signage, bandiere, abbigliamento sportivo e fast fashion, e tutti quei mercati raggiungibili dalla sublimazione con il valore aggiunto della semplicità della tecnologia termica HP.

Cosa potremmo consigliare ad un operatore del mondo Viscom per entrare nel settore dell’interior?

Paola Mortara –La tecnologia è un aspetto della strategia di un’azienda di stampa fondamentale per capire su che mercato vuole andare: scegliere UV o Latex influenza direttamente le scelte possibili di applicazione e di sviluppo dei prodotti. Ma ancora più importante è capire cosa si vuole fare, scegliere una strategia che permetta di differenziarsi sul mercato. Noi parliamo con gli imprenditori e con loro cerchiamo di capire quali sono gli obiettivi, dove si vedono tra 3 o 4 anni, come vogliono adattare la loro struttura a questa nuova direzione di sviluppo. Il business plan è la cosa più importante: analizzo il mercato su cui voglio posizionarmi, chi sono e competitor e a che livello sono, che tipo di investimento interno devo operare per arrivare a competere, quindi un’analisi precisa della mia realtà attuale, delle risorse umane di cui dispongo. Solo con queste basi posso operare una scelta di tecnologia, capire quali risorse devo integrare e gli strumenti da sviluppare. Un piano di marketing in questo senso è importantissimo, e sfruttare al meglio le potenzialità offerte dagli strumenti che oggi sono a disposizione di tutti. Qualunque stampante oggi stampa bene, non devo necessariamente cambiarla, posso anche sfruttare meglio i processi e l’organizzazione, ottimizzare le risorse e il modo con cui propongo la “mia” azienda di stampa digitale di grande formato, tessile o industriale al mercato. Se poi la stampante che hai a disposizione non è sufficiente si può pensare a cambiarla, e il nostro compito è di analizzare quale tecnologia si presta meglio a seguire lo sviluppo dell’azienda del cliente. Non si tratta di stampare di più o meglio, ma di far crescere l’azienda nella direzione giusta. Il nostro obiettivo è avere clienti felici, che risolvono i loro problemi e possono crescere, e quindi con la possibilità di continuare a investire senza commettere sbagli o, peggio, acquistando tecnologie che non servono allo sviluppo del progetto aziendale.

Gc/ki6

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