Dialogo con Alberto Apostoli, architetto poliedrico attento alle innovazioni, autore di alcuni progetti nel mondo dell’ospitalità e nel mondo retail originali e di grande fascino.

La visione del progetto, la nascita dell’idea, la scelta dei materiali, la funzione e la personalizzazione. Sono questi i temi su cui abbiamo chiesto ad Alberto Apostoli di fare una riflessione, per comprendere meglio il suo modus operanti e la sua filosofia di lavoro.

 

Il progetto: come nasce l’idea e come il professionista può e riesce a trasferire una propria visione personale.

Alberto Apostoli – Credo che ogni mio nuovo progetto sia la somma di tutte le esperienze fatte in precedenza. Un insieme di emozioni e conoscenze, generalmente “marketing oriented”. Lavorando principalmente per quelli che saranno edifici pubblici, infatti, come hotel, centri benessere, negozi e uffici, devo tenere in considerazione due clienti: il committente e  il futuro ospite della struttura. Bilanciare le esigenze di entrambi diventa l’obiettivo primario della mia progettazione. Il territorio, invece, è la mia fonte primaria di ispirazione e l’elemento principale che mi permette di trasferire la mia personale visione al progetto. Prima di iniziare a lavorare, visito il luogo, cerco di viverlo nella sua essenza; un’esperienza a tutti gli effetti “fisica”, che mi comunica le necessità di quel progetto specifico. Ogni progetto ha una precisa esigenza e il nostro lavoro di architetti è quello di soddisfarla.

 

L’architettura: l’edificio è una scatola che deve contenere diversi aspetti. Quali? in che modo interagisce con il suo fruitore?

Alberto Apostoli – In passato, questo tipo di domanda avrebbe ricevuto una risposta retorica, legata all’estetica architettonica dell’edificio. Oggi, invece, parliamo di una reale interazione tra struttura e fruitore, grazie alle nuove tecnologie. Gli ambienti sono divenuti ormai eterogenei, interattivi e contaminati, capaci di localizzare e, in alcuni casi, di identificare le persone che si muovono all’interno dell’edificio. Si tratta di sistemi che permettono una gestione più efficiente degli impianti e dei consumi, e che offrono un maggiore comfort alle persone in termini di accesso, disponibilità degli spazi e climatizzazione; sistemi capaci di generare emozioni e sensazioni. Il rapporto tra uomo ed edificio varia a seconda della specifica epoca storica; oggi, questa relazione si contraddistingue per una visione personale e soggettiva.

 

Il design: cosa è il design, libero esercizio di stile o ricerca applicata a una funzione specifica?

Alberto Apostoli – La parola “Design” può assumere mille significati e, forse, non ne ha nessuno; è per questo che ce ne siamo guardati bene dal tradurla in Italiano. Provando a definire, oggi, la parola Design, si corre il pericolo di dire delle banalità o prodursi in sofismi accademici. Se si vuole, Design significa progetto; di conseguenza, progettare significa “gettare in avanti” o, meglio, guardare al futuro. Il designer può essere quindi visto come colui che anticipa le soluzioni.

Da un punto di vista più concreto, la parola Design è ormai comunemente legata alla progettazione di prodotti industriali, ambito al quale il mio Studio dedica grandi energie. Collaboriamo infatti con diverse aziende legate principalmente ai settori bagno e wellness, ambito in cui abbiamo raggiunto ormai una buona riconoscibilità.

 

I materiali: la scelta di materiali e finiture nasce da una ricerca che definisce un progetto o avviene per dare carattere e personalità agli ambienti?

Alberto Apostoli – La scelta dei materiali e delle tecnologie è dettata dallo studio continuo delle nuove proposte presenti sul mercato; un aggiornamento che si sviluppa grazie al confronto con i fornitori, con i colleghi e con i professionisti anche di altri settori. È una scelta ragionata che dovrebbe garantire alla macchina architettonica le migliori performances possibili. Le finiture, invece, aiutano a rispettare l’identità specifica dell’ambiente dove sorge il nostro progetto e, come dicevo prima, permettono di trasmettere la visione personale del designer all’opera finita. Concordo con Zumthor quando diceva che ogni progetto ha un tema preciso, a cui ogni scelta, seppur guidata dall’emozione, deve attenersi.

 

Personalizzazione: quanto è importante per il progettista poter personalizzare materiali e oggetti e quali sono gli elementi più “facilmente” interpretabili?

Alberto Apostoli – Costruire un progetto è come scrivere un racconto cosparso di personaggi fantastici, ognuno contraddistinto da specifici caratteri. Ogni designer vorrebbe modellare personalmente tutti questi attori, per dare vita ad una storia unica e irripetibile e per rispondere in maniera inequivocabile al “tema” del progetto. Ovviamente, esigenze dettate dal budget e dai tempi di realizzazione non consentono al progettista-scrittore di definire tutti i personaggi e, talvolta, dobbiamo prenderli in prestito dalle storie immaginate dai nostri colleghi.

 

www.albertoapostoli.com

 

 

Biografia

Alberto Apostoli è ritenuto uno dei più importanti architetti, designer e trend setter in ambito „Wellness“, a livello internazionale. Ha sviluppato, inoltre, importanti esperienze in diversi settori progettuali e a diverse scale: hotel, negozi, uffici, residenze, prodotto, edifici multifunzione, urbanistica. Nato a Verona nel 1968, si diploma in elettronica industriale, laureandosi in architettura con indirizzo “Pianificazione Territoriale e Urbanistica”, a Venezia nel 1993, con una tesi in economia. Nel 1997 apre il proprio studio caratterizzato da una vocazione professionale poliedrica e multidisciplinare, naturale conseguenza del suo personale percorso. Nel 2006 presenta la sua prima mostra personale nella sede del Parlamento Europeo di Bruxelles dal titolo „Architetture Contaminate tra Comunicazione e Design“. Nello stesso anno apre uno studio a

Guangzhou (Cina) e, nel 2007, un ufficio di rappresentanza a Casablanca. Nel 2010, attraverso il brand “Studio Apostoli & Associati”, allarga le proprie competenze offrendo servizi di Progettazione Integrata e Project Management. Nel 2012, attraverso il brand “Apostoli Engineering” integra e sviluppa  alla propria attività la componente Engineering (Strutturale e MEP) e R&D. Nel 2012 pubblica il libro „Architettura delle SPA“. Dal 2014 al 2015 è Presidente e CEO di KOGIT – Rete d’Impresa -, operante nell’ambito del Design & Build in Italia e all’estero. Nel 2015 è vice Presidente di A.I.P.I (Associazione Nazionale di Interior Design). Dal 2008 svolge attività didattiche e formative con conferenze, corsi e workshop in Italia e all‘estero principalmente nel settore del „Wellness“.  Gli interessi di Alberto Apostoli si estendono a vari ambiti professionali e mirano a ridefinire la figura dell’architetto verso obiettivi più olistici ed interdisciplinari. Sebbene gli aspetti creativi dominino tutta la propria attività professionale, questi sono visti come parte di una più ampia visione che il professionista e l’uomo contemporaneo devono possedere a partire da conoscenze filosofiche, storiche, economiche, imprenditoriali, sociologiche, religiose ed artistiche in genere.

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